MssCol 603/Lettera 92
- Sottounità / Unità archivistica
- NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quarto
- Regesto veloce
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Commendone aggiorna su quanto stabilito nella Dieta riguardo al nuovo magistrato e ad altri progetti concepiti dai nunzi della nobiltà, e sulla riscossione dei «denari di San Pietro».
- Tipologia
- it lettera in registro copialettere
- Numero documento
- 92
- Estensione materiale
- cc. 17v-19r
- Mittente
- Commendone, Giovanni Francesco
- Destinatario
- Borromeo, Carlo
- Luogo di redazione
- Petricovia
- Luogo di ricezione
- Roma
- Data di redazione
- 16 febbraio 1565
- Edizioni del documento
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Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 60-63, con data 15 febbraio.
- Regesto approfondito
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Commendone ritiene che difficilmente il sinodo provinciale si riunirà prima del prossimo inverno a causa della convocazione della Dieta indetta per le «cose di Lithuania».
In merito al «nuovo magistrato» richiesto dai nunzi della nobiltà, è stato stabilito che in ogni territorio o distretto siano scelti due nobili, uno dei quali sarà designato da Sigismondo II Augusto a tale ufficio.
È difficile, secondo Commendone, stabilire quanto potrebbe rendere «il pagamento di dinari di San Pietro» perché è cessato da tempo. Negli ultimi anni in cui fu riscosso ammontava a circa 400 o 500 fiorini l’anno. «Gli heretici non lo paghano, et quanto più cresce il numero loro tanto più scema il pagamento», né i cattolici sono forzati a versarlo: «coloro che lo scotono senza alcun titolo […] [se ne] curano poco per non dir che studiano […] che passi sotto altro nome. Zelo et authorità insieme ci vorrebbe per recuperarli. L’utile importa poco – osserva Commendone -, l’obbligo et la ricognitione importa assai», soprattutto vedendo quanto sia difficile trovare una persona che, «havendo tal carico, voglia haver principal fine di conservare queste ragioni alla Sede Apostolica» e intenda organizzare, a proprie spese, un’esazione «odiosa a questi tempi et di poco momento, ma di più faticosa».
Piotr Myszkowski, vicecancelliere di Polonia ringrazia per la coadiutoria che gli è stata assegnata.
«Cifra»
I brevi inviati da Roma per il concilio nazionale non servono più. I nunzi della nobiltà ora cercano di ottenere l’annullamento degli «statuti del Regno fatti contra gli escomunicati», al che Commendone spera di poter presto rimediare, «così potessimo sperar di liberarsi di questa furia del divortio». Il re non ne parla, i senatori esitano, mentre i nunzi della nobiltà eretici premono affinché il sovrano risponda alle loro istanze ed «exaggerano tuttavia il gran bisogno del Regno che il re habbia prole».
- Note libere
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Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.