MssCol 603/Lettera 96
- Sottounità / Unità archivistica
- NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quarto
- Regesto veloce
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Commendone aggiorna sulle opposizioni in Senato al nuovo «magistrato» proposto dai nunzi della nobiltà.
- Tipologia
- it lettera in registro copialettere
- Numero documento
- 96
- Estensione materiale
- cc. 25r-26v
- Mittente
- Commendone, Giovanni Francesco
- Destinatario
- Borromeo, Carlo
- Luogo di redazione
- Petricovia
- Luogo di ricezione
- Roma
- Data di redazione
- 24 febbraio 1565
- Edizioni del documento
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Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 74-76.
- Regesto approfondito
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La «prattica del nuovo magistrato» introdotta «con artificio e sotto pretesto di buon zelo» contro i magistrati negligenti, sta avendo esiti preoccupanti. Inizialmente si era deciso che gli «aggravii et querele» sarebbero stati presentati alla cancelleria regia, che avrebbe poi citato gli accusati alla Dieta generale. I nunzi della nobiltà avevano quindi proposto di designare due nobili di cui uno, di nomina regia e con titolo di «instigatore», avrebbe avuto facoltà di citare i magistrati negligenti tramite la cancelleria. Ma prima che tale istanza fosse approvata, i nunzi avevano modificato la loro proposta, chiedendo che la nobiltà potesse scegliere l’istigatore senza attendere la nomina del sovrano, che potesse accusare persone di ogni ordine e grado, che gli fosse attribuito un salario pubblico, che fosse che fosse «magistrato sacrosanto, sicché qualunque l’offendesse incorresse [in] gravissime pene, non altrimenti che in crimine laese maiestatis, le quali cose però gli authori et promotori di questo consiglio coprivano con sì accomodati veli di parole che non appariva bene l’intention loro di rivolger sotto sopra tutta la forma del governo di questo Regno». Gli ecclesiastici hanno subito colto che l’autorità dei nuovi magistrati si sarebbe esercitata contro i vescovi, «che son pur senatori», e «contra li parrochi et li monachi, che non hanno alcun carico temporale». I senatori laici si sono a loro volta opposti e fra questi Spytek Jordan, palatino di Cracovia. Dato il gran seguito di cui il palatino gode in Senato, Sigismondo II Augusto ha oggi deliberato di respingere interamente il progetto dei nunzi della nobiltà, che minacciano ora di «rompere» la Dieta.
Grazie agli sforzi di Commendone, che gli ha inviato Martin Cromer, Stanislao Hosius, vescovo di Varmia, si è deciso a partecipare alla Dieta; oggi Commendone lo ha incontrato a due leghe da Petricovia e spera che domani sarà in città.
«Cifra»
Mikołaj Sienicki, maresciallo del Sejm, ha affermato pubblicamente che, lo voglia o no, il Senato dovrà acconsentire alla creazione del nuovo magistrato; Commendone osserva che le sue parole, «con tutto questo tentativo di voler erigere in questo Regno una podestà più che tribunitia, ci potrà forse portar qualche commodo perché li senatori doveranno già apertamente vedere che gli nuncii dissegnano levar loro tutta la podestà et insieme la dignità». Commendone fa quanto può, in questa situazione, a vantaggio della Chiesa e trova diversi senatori ben disposti.
- Note libere
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Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.