MssCol 603/Lettera 109

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quarto
Regesto veloce

Commendone riferisce su un incontro tra i vescovi avvenuto alla presenza di Stanislao Hosius, vescovo di Varmia, e sulle dispute teologiche in corso a Lublino tra gli eretici.

Numero documento
109
Estensione materiale
cc. 47r-49r
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Petricovia
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
24 marzo 1565
Edizioni del documento

Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 118-122.

Regesto approfondito

I nunzi della nobiltà hanno chiesto oggi di annullare la scomunica «per conto di decime» comminata dai canonici di Gnesna ad alcuni nobili, minacciando di trattenersi per impedire l’esecuzione della sentenza. Cercano così di ottenere quanto avevano richiesto nella Dieta.

Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, ha quindi voluto riunire a casa di Stanislao Hosius, vescovo di Varmia, i vescovi e lo stesso Commendone. Qui ha ribadito la necessità di recuperare la giurisdizione ecclesiastica perduta a Petricovia e ha chiesto l’opinione di Hosius e di Commendone sull’intenzione di Sigismondo II Augusto di trattare di disciplina ecclesiastica nella Dieta e sui tempi della convocazione del sinodo provinciale, dato che i «colloquii» degli eretici «havean condotto assai inanti le cose loro alla concordia».

Hosius ha rilevato che sono stati alcuni ecclesiastici a provocare la perdita della giurisdizione ecclesiastica e ha esortato perciò l’arcivescovo a incitare il sovrano alla difesa del clero, rammaricandosi del rinvio delle discussioni in proposito alla prossima Dieta. Ha invitato infine tutti a vivere «religiosamente» e a sollecitare al re l’esecuzione degli editti di Parzow e l’emanazione di nuovi ordini contro i profanatori di chiese.

Commendone è tornato a incoraggiare i prelati a restare uniti e a mostrarsi tali, togliendo al re ogni pretesto per non dar corso alle promesse. Malgrado il rinvio a una prossima Dieta, che renderà più difficile qualsiasi istanza al re, ha assicurato che continuerà a far da tramite con il sovrano per le questioni indicate dai prelati.

Non è stata presa alcuna decisione riguardo al sinodo provinciale e prima di convocarlo sarà necessario attendere la conferma della Dieta per l’unione.

«Gli heretici hanno eletto quattro ministri trinitarii et quattro sacramentarii et con quattro testimoni soli et un notaro convengono ogni giorno a disputar delle sette loro in casa del palatino di Lublino [Jan Firlej] per far ogni sforzo di far di più sette una sola, ma non ci possono ritrovar forma; vorrebbero almeno poter sotto qualche pretesto unirsi insieme, ma ne anco a questo trovano ancora via». Lo stesso palatino si è lamentato dell’arroganza di questi ministri, tanto più che uno di questi stamane ha osato affermare la sua intenzione di «disputar Christum non esse filium Dei».