MssCol 603/Lettera 114
- Sottounità / Unità archivistica
- NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quinto
- Regesto veloce
-
Commendone informa sull’andamento delle discussioni in Senato riguardo alle decime; comunica inoltre che Stanislao Hosius, vescovo di Varmia, è riuscito a persuadere Sigismondo II Augusto a non introdurre alcun cambiamento in merito.
- Tipologia
- it lettera in registro copialettere
- Numero documento
- 114
- Estensione materiale
- cc. 8v-9r
- Mittente
- Commendone, Giovanni Francesco
- Destinatario
- Borromeo, Carlo
- Luogo di redazione
- Petricovia
- Luogo di ricezione
- Roma
- Data di redazione
- 30 marzo 1565
- Edizioni del documento
-
Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 135-136.
- Regesto approfondito
-
Senza consultarsi né con Commendone né con Stanislao Hosius, vescovo di Varmia, i vescovi hanno oggi acconsentito in Senato a «rimettere l’essatione delle decime ad ius seculare» a due condizioni: che sia consentito agli ecclesiastici di scegliere se rivolgersi al tribunale del distretto, agli starosti o al re e che le loro cause «si cognoscessero sommariamente remotis omnibus accessoriis». Tale decisione ha fatto sperare i nunzi della nobiltà in risultati maggiori di quanto pensassero. Nessuna decisione è però stata presa.
Oggi pomeriggio Sigismondo II Augusto ha rassicurato Hosius che non consentirà atti contro gli ecclesiastici. Ha affermato però che è opportuno chiudere ogni controversia sulle decime stabilendo una volta per tutte come gli ecclesiastici potranno recuperarle, e ha cercato di persuadere Hosius ad accettare la decisione dei vescovi. Il cardinale ha risposto di non poter credere che gli eretici vogliano pagare le decime e ha invitato il sovrano ad astenersi da qualunque novità. Pare che Sigismondo abbia acconsentito alla richiesta. Il cardinale ne scriverà più estesamente a Roma.