MssCol 603/Lettera 115

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quinto
Regesto veloce

Commendone aggiorna sullo scambio avuto con Sigismondo II Augusto riguardo alle decime e alla questione del matrimonio con Caterina d’Asburgo.

Numero documento
115
Estensione materiale
cc. 9r-10v
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Petricovia
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
31 marzo 1565
Edizioni del documento

Pubblicata in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 136-139 (in traduzione polacca); parzialmente in Historica Russiae Monimenta ex antiquis exterarum gentium archivis et bibliothecis deprompta, ed. A.I. Turgenev, I, Petropoli, typis E. Pratzi, 1841, pp. 205.

Regesto approfondito

I nunzi della nobiltà «sono entrati in tanta insolentia» da chiedere a Sigismondo II Augusto di esprimersi sulla decisione presa ieri dai vescovi in materia di cause ecclesiastiche e «quasi pare che lo voglion spingere ad un manifesto scisma».

Nell’incontro con Commendone il sovrano si è detto combattuto tra «l’obligo suo di mantener et non di romper le leggi», e quindi di tutelare i privilegi ecclesiastici, e la consapevolezza che in quasi tutti gli altri paesi «di christianità» le cause relative alle decime erano giudicate nel foro secolare, tanto che gli stessi vescovi, alla fine, avevano ritenuto il ricorso al foro secolare la via migliore per il recupero. Commendone teme gli effetti della decisione dei vescovi, in quanto «cedere […] a simili pratiche» non fa che «dar animo a chi assale et offende». Per domani è convocato il Senato, dal quale il sovrano spera di avere «qualche buon indrizzo». Commendone ha esortato il re a nominare al più presto arcivescovo di Leopoli «persona di buon essempio»; avendo inoltre appreso che il sovrano ha intenzione di designare un laico, ha fatto presente che, secondo il concilio di Trento, «qualunche promosso a chiesa cathedrale» deve essere «per un certo tempo prima, in ordinibus sacris». Il sovrano ha promesso che si atterrà ai canoni di Trento.

«Quei ministri heretici radunati qui a disputar fra loro si sono partiti in maggior discordia che mai, tanto che gli sacramentarii hanno scommunicati gli trinitarii et questi all’incontro hanno scommunicati quegli altri».

I polacchi hanno fallito, in Lituania, l’assalto di un castello in Moscovia. «Un moscovita che serve già da molti anni il re di Polonia» ha sconfitto quattromila tartari di Kazan, sudditi e soldati Ivan IV, e ha imprigionato tre loro capitani.

 «Foglio a parte»

Il sovrano si è detto convinto della validità del suo matrimonio con Caterina, ma ha insistito che non potrà essere obbligato a «conversare» con la moglie. Ha inoltre manifestato intenzione di esibire a Commendone «tutte le scritture, quelle dell’imperatore [Massimiliano II] e le sue» prima di dare una risposta agli inviati imperiali, Andrea Dudith Sbardellati, vescovo di Cinque Chiese, e il barone Wilhelm von Kurzbach.

Commendone ha risposto che lo farà, ma che ciò che davvero conta è seguire il «dovere et […] precetto di Dio». Gli ha anche riferito, su istanza dei rappresentanti cesarei, che questi attendono una risposta e sono meravigliati dell’attesa. Il re si è impegnato a rispondere entro pochi giorni.

 «Cifra»

Giovanni Giorgio Biandrata ha fatto sapere a Sigismondo che il «mal caduco» di Giovanni Sigismondo Szapolyai, voivoda di Transilvania, si è aggravato in seguito alle ferite riportate nel recente attentato. Biandrata ritiene che Szapolyai non sopravviverà a lungo.

Note libere

Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.