MssCol 603/Lettera 135

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quinto
Regesto veloce

Commendone informa sul colloquio avuto con gli inviati imperiali riguardo all’istanza della regina di recarsi a Vienna per le esequie di Ferdinando I.

Numero documento
135
Estensione materiale
cc. 32r-33v
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Petricovia
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
19 maggio 1565
Edizioni del documento

Pubblicata in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 178-180 (in traduzione polacca); «summarium» in Elementa ad fontium editiones, 59/II: Documenta ex Archivo Cardinalis Ioannis Morone ad Poloniam spectantia quae in Archivo Secreto et in Bibliotheca Vaticana asservantur (1539–1579), ed. C. Lanckorońska, Romae, 1984, p. 36.

Regesto approfondito

«Cifra»

Ieri mattina Commendone ha fatto presente ad Andrea Dudith Sbardellati, vescovo di Cinque Chiese, che il viaggio di Caterina d’Asburgo a Vienna rischia di complicare la sua situazione. Infatti se lascerà la Polonia, Sigismondo II Augusto o il Senato potrebbero non farla rientrare, come accaduto con altre regine, ma non è escluso che lei stessa decida di non tornare e che in sua assenza la «pratica del divortio» si riapra con il consueto pretesto «che il re habbia prole». Il male minore sarebbe che il re negasse alla regina il permesso di partire. Commendone ritiene che si arriverà o a una rottura o «a sopportar la neghativa con qualche dignità dell’imperatore, che con due legationi non haverà ottenuto pur una minima cosa».

Nonostante le esortazioni di Commendone a scrivere nuovamente a Massimiliano II e ad astenersi dal caldeggiare troppo la richiesta della regina, gli inviati imperiali hanno presentato al re la lettera dell’imperatore con l’istanza di Caterina. Commendone è riuscito a ottenere un’udienza dal sovrano, che domani incontrerà i due rappresentanti dell’imperatore.

Il re si è mostrato disponibile a lasciar partire la regina «et di animo […] che più non torni», visto che era la sua casa a chiamarla. Commendone l’ha invitato a ritenere quella dell’imperatore una semplice richiesta di consentire la presenza della regina alle esequie di Ferdinando I; ha inoltre considerato che, recandosi ora il re in Lituania, l’imperatore rimanderà presto Caterina in Polonia o la porterà con sé all’abboccamento già previsto tra il re polacco e Massimiliano, che sarà opportuno si svolga al più presto; ha infine suggerito di sentire prima in proposito i senatori, quanto meno per lettera. Il sovrano ha quindi comunicato ai rappresentanti imperiali che avrebbe dato loro una risposta una volta sentito il parere del Senato. Commendone spera di poter «aiutar il negotio» e che almeno alcuni senatori si oppongano alla partenza della regina.

Sollecitato dagli stessi rappresentanti cesarei, Commendone non lascerà Petricovia fino a che la questione non sarà definita. Prega di tener conto delle spese che ha dovuto affrontare durante la lunga permanenza alla Dieta.

Note libere

Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco. Nota a margine: «mandata con una semplice coperta».

Luoghi rilevanti
Vienna