MssCol 603/Lettera 155

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro sesto
Regesto veloce

Commendone chiede al destinatario d’intercedere presso il cardinale Borromeo affinché gli sia evitata una nuova missione alla Dieta imperiale.

Numero documento
155
Estensione materiale
cc. 27r-29r
Destinatario
Ávila (de), Diego
Luogo di redazione
Heilsperg
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
16 luglio 1565
Edizioni del documento

Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 256-259.

Regesto approfondito

Commendone ha appreso da Carlo Borromeo che Pio IV intende ordinargli di attendere a Vienna una nuova commissione per recarsi alla Dieta imperiale. Pur grato dei favori che riceve e zelante nel servizio del papa – quand’anche questi volesse inviarlo «in Ethiopia»  –, fa presenti le ragioni per le quali tale decisione sarebbe inopportuna. Infatti Zaccaria Dolfin, nunzio pontificio a Vienna, già da molti anni in Germania e nominato da poco cardinale, se ne avrebbe molto a male e ne deriverebbe tra loro una rottura, con grave danno dei «negotii» da trattare «perché io invero non intendo i dissegni suoi et gli suoi indrizzi, com’esso forse non approva i miei», come ha mostrato la precedente legazione condotta insieme in Germania. Stanislao Hosius, vescovo di Varmia, che è stato in altra occasione collega del Dolfin, condivide le sue preoccupazioni.

Dopo aver deplorato a lungo la «maledetta ambizione di crescere per qualunque via», rovina della Chiesa, in particolare in Germania, Commendone argomenta che «a congratulationi, a condoglianze et simili complimenti sta bene mandar più d’un ambasciatore con pari dignità et facultà, ma a negotii non mai o in pochissimi casi». Inviare due cardinali a una Dieta sarebbe non solo «poca degnità» del Sacro Collegio, ma inutile: in una Dieta occorre svolgere molti «officii» e con la «disparità di grado fra un legato et un nuntio è più facil cosa che non segua rottura». Sarebbe inoltre molto utile poter tenere alla Dieta un nunzio che vi apprendesse «lo stato di Germania» e la «pratica de’ negotii et cognitione de’ principi», per rimanere poi «per ordinario appresso l’imperatore».

Commendone raccomanda infine al destinatario, in tono confidenziale e accorato, di adoperarsi presso il cardinale Borromeo per toglierlo «da questo intrigo», usando la massima cautela nel metterne a parte il Dolfin.