MssCol 603/Lettera 176
- Sottounità / Unità archivistica
- NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro settimo
- Regesto veloce
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Commendone suggerisce le risposte da dare all’arcivescovo di Gnesna, che ha chiesto istruzioni nel caso gli eretici facciano istanza per un concilio nazionale.
- Tipologia
- it lettera in registro copialettere
- Numero documento
- 176
- Estensione materiale
- cc. 9v-10v
- Mittente
- Commendone, Giovanni Francesco
- Destinatario
- Borromeo, Carlo
- Luogo di redazione
- Crepitz
- Luogo di ricezione
- Roma
- Data di redazione
- 18 novembre 1565
- Edizioni del documento
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Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 319-321.
- Regesto approfondito
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Commendone ha appreso che Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, ha chiesto a Roma consigli sul da farsi qualora gli eretici facciano istanza per un concilio nazionale. Commendone ne ha già scritto, ma nel caso l’agente dell’arcivescovo a Roma, Józef Zamoyski, sollecitasse una risposta, ritiene che occorra ribadire anzitutto che tale concilio può essere convocato «legittimamente» solo «dalle due principali podestà di questo Regno, spirituale et temporale», e che – oltre ai suoi doveri - l’arcivescovo deve ben sapere «non esser cosa più pernitiosa et lontana dalla fede et dal nome stesso del catholico che voler far proprio et particulare d’una natione quello che è universale et commune a tutte le nationi christiane». Per quanto attiene all’autorità temporale, il papa sa bene che Sigismondo II Augusto non intende convocare un concilio nazionale e che, nel caso lo volesse, l’arcivescovo si impegnerebbe a dissuaderlo. Parimenti sarà da sminuire l’eventualità che qualcuno ottenga un concilio nazionale, a parte «qualche conventiculo di quali è loro costume di far ben spesso» e che l’arcivescovo, come primate, farà proibire dal re.
Lo stesso cardinale Borromeo potrà infine raccomandare riservatamente a Zamoyski di far in modo che richieste del genere non vengano a conoscenza degli eretici, che ne sarebbero incoraggiati.
Commendone spera di uscire dal territorio polacco la settimana prossima.
«Cifra»
Nessun nobile «dei grandi» intende accompagnare Caterina d’Asburgo fuori dal Regno tanto è «universalmente abhorrita» la sua partenza. Massimiliano II continua a sollecitarla, tanto che si dice voglia nominarla governatrice di Boemia, togliendo il governo del paese all’arciduca Ferdinando II, con cui «non s’intende troppo bene».
- Note libere
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Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.