Non appena Commendone ha lasciato la Polonia, Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, ha esibito una scomunica ottenuta contro Mikolaj Wolski, vescovo di Kiev, che aveva tenuto nascosta; contestualmente ha sollecitato lo stesso Wolski – il quale condivide l’idea del concilio nazionale – ad unirsi a lui. Il caso tocca certamente lo stato della religione nel Regno, ma il punto del contendere riguarda «liti et prattiche beneficiali», sicché Commendone scrive in proposito a Diego de Ávila, protonotario apostolico, data la necessità di intervenire al più presto.