Il 19 febbraio Commendone è giunto a Berlino, dove è stato ricevuto dall’elettore di Brandeburgo Gioacchino II di Hohenzollern. Questi risponderà alla convocazione del concilio in accordo con gli altri principi e con le città protestanti; promette comunque di compiere ogni sforzo in favore della concordia, ma non crede che si potrà facilmente ottenere. Commendone ha discusso a lungo in privato con l’elettore, il quale ha posto alla sua attenzione, tra il resto, le questioni dottrinali controverse e il tema del concilio, senza tuttavia lasciargli possibilità di replica. Riguardo al concilio, l’elettore ha sostenuto la necessità di estendere il diritto di voto ai teologi protestanti; Commendone ha risposto che questo non è possibile, anzitutto perché bisognerebbe concedere questo diritto anche alle altre «sette». Dopo alcuni giorni il nunzio ha poi presentato il breve pontificio e la bolla del concilio all’arcivescovo di Magdeburgo, il quale risponderà in merito dopo il viaggio di Commendone presso il margravio Giovanni di Brandeburgo-Küstrin.