Il «conte Giulio» [probabilmente Giulio Savorgnan] riveste nella corte papale un ruolo di primo piano, ma non dispone di sostanze sufficienti a reggere il confronto con lo sfarzo ostentato da altri cortigiani di famiglia più abbiente. Per addottorarsi a Perugia e per sostenere lo stile di vita della corte romana si è indebitato, ma il padre Marcantonio e il destinatario non sembrano intenzionati a ripagare i suoi debiti: il mittente ammonisce il destinatario sui danni che questa condotta potrebbe arrecare al futuro del giovane e all’onore della famiglia e lo esorta a pagare i debiti, che del resto sono stati contratti solo per far fronte a spese necessarie.