Il nunzio pontificio a Napoli Cesare Brumano ha chiesto al cardinale e viceré di Napoli Antoine Perrenot de Granvelle che disponga il pagamento della somma dovuta al re di Polonia Sigismondo II Augusto sulle rendite nel Regno di Napoli. Granvelle ha risposto che ne ha ricevuto istruzione anche da parte di Filippo II, ma che non può procedere né a favore di Sigismondo II Augusto, né del duca di Urbino Francesco Maria II Della Rovere, fino a quando il sovrano spagnolo non provvederà a versare nelle casse napoletane la somma destinata alla spesa straordinaria prevista per l’anno in corso. I diritti del re di Polonia sulle rendite in questione derivano dall’acquisto fatto da sua madre, la duchessa di Bari Bona Sforza, che aveva versato oltre quattrocentomila ducati al duca d’Alba Fernando Álvarez de Toledo quando era viceré di Napoli e si trovava in gran bisogno di denaro per la difesa del Regno. Brumano ha anche ricordato al Granvelle che il suo predecessore, Pedro Afán Enriquez de Ribera, nei dodici anni del suo viceregno ha sempre versato con puntualità la somma dovuta al sovrano. Granvelle assicura che pagherà, nonostante i ministri del re di Polonia lo chiamino “tiranno” e “faraone”.