b. 62-I / Lettera 19

Regesto veloce

Graziani aggiorna sulle discussioni circa le modalità di svolgimento della Dieta d’elezione e sulla possibilità che Commendone sia ascoltato durante la Dieta della Convocazione.

Numero documento
19
Estensione materiale
8 pp.
Luogo di redazione
Varsavia
Data di redazione
21 gennaio 1573
Regesto approfondito

Possono dirsi ormai decisi, anche se non sono ancora ufficialmente confermati, il luogo e la data della Dieta dell’elezione, che avrà luogo in un «villaggio sotto Varsovia, chiamato Praga» due settimane dopo Pasqua.

Alcuni senatori, tra cui Piotr Myszkowski, vescovo di Plozca, Piotr Zborowski, palatino di Sandomiria, Jan Tomicki, castellano di Gnesna, e Jan Kostka, castellano di Danzica, sono stati deputati a definire sede e modalità dell’elezione, che varranno anche per il futuro. In particolare i senatori indicati dovranno stabilire chi annuncerà l’elezione, compito normalmente svolto dal «maresciallo» [probabilmente gran maresciallo]. Forse si disporrà che quest’ultimo proclami il nuovo re di fronte alla nobiltà e l’arcivescovo in Senato.

Si dice che i nobili intendano partecipare tutti alla Dieta dell’elezione.

Sulla possibilità di ascoltare gli ambasciatori, Piotr Zborowski, palatino di Sandomiria, ha proposto di sentire Commendone già durante la Dieta della Convocazione; pare inoltre che si intenda concedergli di restare in Polonia anche dopo l’udienza.

Il tesoriere ha quindi illustrato il pessimo stato in cui versano le finanze del Regno e ha invitato i senatori a obbligare gli starosti al pagamento delle tasse dovute.

Sono state inoltre ribadite le accuse rivolte nella sessione precedente a Franciszek Krasiński, vescovo di Cracovia, riguardo alle sottrazioni compiute nella camera del re.

Si registra infine un alterco tra il conte Andrzej Tęczynski e Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, dovuto alla richiesta del primo di provvedere al pagamento delle truppe «che stieno nelle custodie de’ confini» per evitare violenze.

Inserto in cifra

«Crasosci mi ha detto che gli eretici vogliono non solo essi essere assicurati, ma anco aver promessa che saranno lassati viver in Franza et non mi par che lor siano per aver gran scrupulo a far tutte queste promesse.

Queste cose che si fanno in Senato mi sono riferte da Lascosci il qual io ci facio stare dal principio al fine che, quanto al resto, ho poco modo di parlar con signori per la carestia del tempo né manco io mi lasso volentier veder senza bisogno intorno».

Note libere

Lettera autografa, probabilmente spedita; testo cifrato reso in chiaro dai ricercatori NSA.