b. 62-I / Lettera 52

Regesto veloce

Graziani informa sull’ambasceria polacca a Enrico di Valois, e sull’arrivo del nuovo sovrano in Polonia.

Numero documento
52
Estensione materiale
8 pp.
Destinatario
Gallio, Tolomeo
Luogo di redazione
Cracovia
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
19 ottobre 1573
Regesto approfondito

Graziani dà riscontro all’ordine di Commendone di attendere l’arrivo del nuovo nunzio pontificio in Polonia, Vincenzo Lauro, e di restare in Polonia fino a quando non avrà nuove istruzioni, «che in questo tempo dell’absenza di esso monsignor nunzio io tenga cura delle cose pubbliche» e invii informazioni.

Per quanto riguarda la delegazione polacca in Francia, si è appreso che i rappresentanti polacchi hanno presentato a Enrico di Valois il decreto d’elezione e svolto le altre commissioni loro affidate. Il re partirà per la Polonia il 21 settembre, come confermano lettere giunte ad alcuni eretici polacchi da Cracovia, da Ginevra e dalla Sassonia. La notizia ha suscitato molto giubilo nel Paese.

Altre lettere di Jan Zborowski, fratello di Andrzej, giunte oggi, aggiungono dettagli sulla delegazione polacca, che dovrebbe rientrare nel Regno il 23 o il 24 ottobre insieme all’inviato di Enrico di Valois, il marchese Nicolas d’Angennes, signore di Rambouillet. Secondo lo stesso Jan Zborowski, Enrico di Valois sarebbe dovuto partire il 21 settembre da Parigi, per trascorrere San Michele [29 settembre] con gli inviati polacchi a Fontainebleau e, da lì, proseguire per la Polonia.

Per quanto riguarda il giuramento, pare che il nuovo re abbia approvato anche gli articoli della Confederazione di Varsavia e altri proposti dagli eretici, nonostante contrasti tra gli inviati polacchi. Si attende l’arrivo dello Zborowski e di Rambouillet per avere particolari in merito.

«Frattanto, con tutto questo avviso, nella sinagoga degli heretici» si fanno «solenni orationi per pregar Dio che non si lasci venire il re in questo Regno».

Bogdan IV Lapusneanu, «già voivoda di Valacchia», si trova con un cospicuo esercito ai confini tra Ungheria e Polonia e ha fatto prigioniero Krzysztof Zborowski. Massimiliano II si è impegnato a chiederne il rilascio e a ordinare ai suoi capitani in Ungheria di non sostenere Bogdan.

«Cardinale di Como, 19 ottobre in cifra»

La notizia del prossimo arrivo del re è stata quanto mai opportuna, dato che il ritardo stava creando malumori anche tra i suoi sostenitori e già si facevano «conventiculi sopra nuovi consigli, sollecitando gli animi». In particolare, Jan Firlej, palatino di Cracovia, si vedeva aperta un’altra via per contestare l’elezione. Piotr Zborowski, palatino di Sandomiria, sostenitore del duca di Valois, stava per dichiararsi pubblicamente insoddisfatto del ritardo dell’arrivo del nuovo sovrano, cosa che porterebbe al fallimento dell’intero «negotio». Nel timore che ne abbia già scritto in Lituania, il fratello Andrzej lo ha pregato di ritirare le lettere che avesse già inviato nel granducato.

Piotr Zborowski e Mikołaj Mielecki, palatino di Podolia, si sono rappacificati grazie alla mediazione di Franciszek Krasiński, vescovo di Cracovia. Andrzej Zborowski ritiene che tale intesa non sia importante, tanto più che il palatino di Cracovia vi ha acconsentito solo perché intimorito dalla notizia del prossimo arrivo del duca di Valois in Polonia. Krasinski invece si è assicurato così il sostegno dei due palatini, senza considerare – rileva Graziani – «il servitio che veniva alle cose della religione dalla disunione di loro due signori». Disunione che Commendone ha cercato di preservare sin dal suo arrivo nel Regno. Lo stesso Andrzej Zborowski ha rimproverato Krasiński, esortandolo a «ricuperar la gratia della Sede Apostolica et lasciar questa dipendenza dagli heretici» e ad aiutarlo piuttosto a convertire suo fratello Piotr.

La questione del matrimonio tra Anna Jagellona ed Enrico di Valois rimane sospesa perché il duca di Valois non ha mostrato inclinazione in tal senso. Sono inoltre contrari al matrimonio il vescovo e il palatino di Cracovia, così come alcuni sostenitori dell’elezione di Enrico: questi ultimi, in particolare, sono consapevoli che tale unione non produrrà eredi, data l’età dell’Infanta.

Note libere

Lettera autografa di Graziani; evidenziate le parti da volgere in cifra.

Luoghi rilevanti
Fontainebleau