b. 62-I / Lettera 66

Regesto veloce

Graziani aggiorna sugli orientamenti del sovrano riguardo alla nobiltà e ritorna sui rapporti tra Piotr e Andrzej Zborowski.

Numero documento
66
Estensione materiale
8 pp.
Luogo di redazione
Cracovia
Data di redazione
24 novembre 1573
Regesto approfondito

Piotr Zborowski, palatino di Sandomiria, è in città per le nozze di Jan Tarło, castellano di Radom, e continuano a giungere i francesi; è arrivato anche Konrad Krupka Przeclawski, segretario di Piotr Zborowski, palatino di Sandomiria, ma non si conosce il motivo della sua venuta.

Graziani riferisce notizie su orientamenti espressi dal sovrano. Del suo favore non godrebbe, in particolare, Olbracht Łaski, palatino di Siradia, mentre Mikołaj Krzysztof Radziwiłł, duca d’Olica, e Mikołai Tomicki gli sarebbero molto vicini. Jan Zamoyski e Jan Herburt, castellano di Sanok, aspirerebbero al vicecancellierato.

Graziani invia in allegato una lettera di Adam Konarski, vescovo di Posnania, ad Andrzej Zborowski che rende nota la raccomandazione in suo favore di Gregorio XIII. Graziani suggerisce che il papa faccia altrettanto con Jan Chodkiewicz, gran maresciallo di Lituania. Torna inoltre sulle qualità e sulla devozione nei confronti di Commendone di Andrzej Zborowski, che ha incontrato nuovamente.

Graziani ha appreso che Enrico di Valois non legge mai i dispacci né le lettere a lui indirizzate e che si affida ai resoconti dei suoi. Non conosce bene il latino né l’italiano, ma è dotato di ingegno e intelligenza. Pare che Przeclawski abbia scritto a Piotr Zborowski, palatino di Sandomiria, che il nuovo sovrano è «gran nimico dell’evangelio».

Jean de Monluc, già inviato francese in Polonia, ha consigliato al re di nominare «Lesnowolski» coppiere e di affidare la carica di sucamerario ad Andrzej Zborowski, che Graziani ha subito invitato ad accettare. Ad Andrzej Zborowski ha anche raccomandato di restare in pace con i fratelli, senza però far dipendere la propria fortuna da loro. Quanto a Piotr, sospettoso e incoerente nei confronti di Andrzej, Graziani riferisce che quando qualcuno gli presenta «un’opinione della fede catholica per opinion della dottrina di Calvino l’accetta, chi gliene dice una di Calvino per catholica la ripudia». A Piotr il vescovo Monluc ha consegnato, oltre a denaro, anche un documento che sancisce la restituzione di tutti beni ai figli dell’«Ammiraglio» [Gaspard de Coligny, signore di Châtillon]. Il nuovo sovrano se ne è rammaricato, e Monluc ha replicato di averlo fatto per portare il palatino dalla parte francese; frattanto gli Zborowski continuano a essere oggetto di accuse presso il re e Andrzej si è lamentato dell’ostilità di Stanisław Karnkowski, vescovo di Cuiavia.

Carlo Soderini è stato ricevuto nella camera dal re.

Andrzej Zborowski ha subito un’aggressione in casa sua per mano di alcuni italiani e chiede a Graziani come comportarsi. C’è chi difende i responsabili, mentre Carlo Soderini dichiara che vanno tutti imprigionati.

Sono false le voci che davano Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, per morto.

Note libere

Lettera autografa, spedita; testo cifrato reso in chiaro dai ricercatori NSA. Allegati annunciati non presenti.