b. 62-I / Lettera 97

Regesto veloce

Graziani aggiorna sull’operato degli inviati francesi; dà conto inoltre delle trame di Vincenzo Dal Portico, nunzio pontificio in Polonia, dei contrasti intorno alla missione polacca in Francia e delle istanze dei lituani.

Numero documento
97
Estensione materiale
12 pp.
Regesto approfondito

Łaski non ha ancora chiesto ai tre inviati – Lansac, Jean de Monluc e Gilles de Noailles, abate d’Isle – di scrivere a Roma.

Krzysztof Rozdrażewski ha riferito a Graziani che si pensa di inviare Piotr Zborowski, palatino di Sandomiria, e altri signori presso Massimiliano II, dopo che sono circolate voci sulla possibilità che l’imperatore muova guerra alla Polonia. Graziani ha proposto di affidare tale incarico ai rappresentanti francesi in Polonia.

Con Rozdrażewski ha discusso anche del comportamento di Vincenzo Dal Portico, nunzio pontificio in Polonia che - Graziani ritiene - avrebbe fatto intendere il favore di Anna Jagellona prima agli inviati imperiali e poi ai rappresentanti francesi.

Riguardo alle voci sul coinvolgimento di Commendone nell’elezione di Enrico di Valois, Graziani dichiara di non esserne a conoscenza né gli pare opportuno diffonderle. Ha invece appreso che in Germania si va dicendo che Commendone avrebbe favorito l’arciduca Ernesto. Nulla sa invece di presunte intese tra Dal Portico e gli svedesi.

Graziani ha già sollecitato Jan Chodkiewicz, gran maresciallo di Lituania, a scrivere al papa e non ritiene di doverlo fare ancora; suggerisce anche di non inviare altre lettere a Mikołaj Radziwiłł, palatino di Vilna, dato che non ha risposto alle precedenti.

Graziani restituisce a Commendone «la lettera del 13, rifatta secondo i suoi capituli»; sarebbe felice di poter raggiungere Commendone a breve.

Dal Portico – a detta di Rozdrażewski - spera che Anna Jagellona, «[del]la quale egli è governatore», diventi regina perché così otterrà il cardinalato, e si vanta di avere il pieno controllo su di lei. Johann Cyrus, agente imperiale in Polonia, ha chiesto al nunzio di intercedere a suo favore con l’imperatore e si è detto pronto a fornire il suo parere sul testamento di Sigismondo II Augusto e sul recupero dei beni di Bona Sforza nel Regno di Napoli, qualora il Senato glielo chieda. Ha riferito poi che Commendone gli avrebbe detto di diffidare del castellano di Danzica Jan Kostka, «guasto dagli heretici».

Oggi nel Consiglio dei senatori si discuterà degli aiuti ai lituani. Il palatino di Vilna è adirato perché Monluc si è rifiutato di fornirne; Jan Tomicki, castellano di Gnesna, ha suggerito al palatino di chiederli direttamente al nuovo sovrano.

Monluc è contrario, come lo è Graziani, alla partecipazione di Jan Tomicki e di Andrzej conte di Gorka alla missione polacca in Francia. Krzysztof Rozdrażewski ritiene che Łaski non debba partecipare a quella missione data l’instabilità della situazione polacca, ma secondo Graziani non sarà più possibile trattenerlo.

Si dice che il duca di Sassonia Augusto I stia conducendo a Cracovia l’arciduca Ernesto e che Enrico di Valois sia stato fatto prigioniero.

Graziani invia una lettera indirizzata a Stanislao Hosius, vescovo di Varmia. Se Commendone riterrà opportuno spedirla, ne potrà far eseguire una copia e la manderà «sottoscritta dalla medesima mano», restituendogli la minuta, da conservare insieme alle altre.

Segue un foglio sciolto contenente la richiesta di Graziani a Krzysztof Rozdrażewski di dar conferma della sua visita a Commendone.

Note libere

Lettera autografa, priva di firma con sigillo e tracce di piegatura. Testo cifrato reso in chiaro dai ricercatori NSA; Allegato annunciato non presente. Data probabile: seconda metà del maggio 1573.