Ms. E97 / Lettera 39

Regesto veloce

Commendone conferma di aver ricevuto istruzione di abbandonare Augusta qualora l’imperatore sostenesse la Confessione augustana. Sebbene il sovrano sembri rimanere saldo nella fede cattolica, potrebbe però acconsentire alle richieste dei protestanti. Egli informa che i prelati cattolici, pur di tacitare le pressioni dei riformati, sarebbero disposti a fare alcune concessioni. Del resto, lo stesso imperatore ritiene che, senza tali concessioni, i principi ecclesiastici potrebbero non appoggiarlo nell’impresa militare in Ungheria. Commendone pensa che sia meglio non lasciare trapelare l’opposizione del pontefice a una pace tra cattolici e protestanti, ribadendo che sono gli stessi ecclesiastici a domandare «la confirmatione della pace» di Augusta del 1555 e che pare difficile poterla ostacolare. Egli suggerisce che forse si potrebbe procedere non «approvando et confirmando, ma solo tolerando la Confessione augustana», confidando nell’ostilità dei calvinisti i quali, forti del sostegno dell’elettore del Palatinato, osteggiano l’eventuale conferma della pace del 1555. Chiede, dunque, nuove istruzioni, pregando anche di verificare se nel 1555 un rappresentante cattolico avesse fatto rimostranze contro la decisione della dieta.

Numero documento
39
Estensione materiale
cc. 62v-66v
Destinatario
Reumano, Giovanni
Luogo di redazione
Augusta
Data di redazione
22 aprile 1566
Edizioni del documento

pubblicata in Nuntiaturberichte aus Deutschland, II: 1560-1572, V: Nuntius Biglia 1565-1566 (Juni). Commendone als Legat auf dem Reichstag zu Augsburg 1566, bearbeitet von I. P. Dengel, Wien und Leipzig, Hölder-Pichler-Tempsky A.-G., 1926, pp. 164-170.