Come richiesto dal cardinale Rusticucci, Commendone ha concentrato i suoi sforzi per chiudere le trattative sulla lega antiturca; tuttavia, egli precisa che si dovrà attendere l’apertura della Dieta di Polonia, rimandata all’inizio di marzo. Secondo Commendone, i continui rinvii hanno reso vani i tentativi «d’invitar sua maestà […] ad unirsi contra i comuni nemici de la fede christiana», ragione per cui conviene lasciare il negoziato al nunzio Vincenzo Dal Portico. Quanto alla questione del divorzio, essa rappresenta da tempo «grandissimo pensiero» per il legato dal momento che, oltre a compromettere la trattativa in favore della lega, potrebbe addirittura «causar l’apostasia del Regno». Giungono infine notizie preoccupanti dai confini orientali: attraversata la Valacchia, i tatari si dirigono verso l’Ungheria e verso i territori dell’arciduca Carlo II d’Asburgo.