Commendone comunica la chiusura, avvenuta il 13 dicembre, dei «conventi particolari» dei palatinati: Enrico di Valois non gode più del sostegno degli eretici, che vorrebbero ora eleggere un re eretico, straniero o polacco. Ne esce rafforzato quindi l’imperatore dato che, qualora non si riuscisse a eleggere un sovrano, bisognerà orientarsi verso il candidato asburgico. Secondo Commendone il rischio è «che la religione habbia da essere il primo prezzo di questo mercato» e che, di conseguenza, i cattolici risultino meno decisivi degli eretici persino nell’elezione di un re cattolico.