b. 63A / Lettera 124

Regesto veloce

Il referendario Alessandro Avogaro risponde ad Antonio Maria Graziani affidando le sue lettere al corriere di Roma e non a quello di Narni, come fa il cardinale Giovanni Francesco Commendone. Precisa di aver inviato a Graziani i suoi vestiti invernali indirizzandoli al coadiutore del patriarca di Aquileia Alvise Giustinian. Commendone e il cardinale Alessandro Sforza desiderano che Graziani, prima di partire da Padova, risolva la questione dell’affitto dei beni dell’abbazia veronese di S. Zeno. Tra il resto, il canonico Fabrizio Degli Alti ha riportato ad Avogaro una serie di aneddoti riguardanti un familiare di Commendone che si sarebbe reso ridicolo con il vescovo di Todi Angelo Cesi e con il cardinale Girolamo Rusticucci. Il cardinale Marco Sittico Altemps ha riferito all’agente Antonio Maria Zaccagni che papa Gregorio XIII vorrebbe richiamare a Roma Commendone perché non ritiene onorevole che si trattenga a lungo a Todi con così pochi servitori. Avogaro comunica poi le ultime novità: Giustinian ha fatto in modo che fosse pagato il credito di Diomede Leoni nei confronti di Commendone; Vincenzo Sirti ha provato a ottenere un canonicato, ma il protonotario Diego de Ávila gli ha fornito soltanto generiche promesse; Avogaro ha sì ottenuto la coadiutoria della diocesi di Cittanova, di cui è vescovo Girolamo Vielmi, ma non una pensione sulla diocesi di Corone, nonostante l’appoggio del cardinale Flavio Orsini.

Nel biglietto allegato si aggiungono alcuni particolari sulla questione degli affitti trattati nella lettera.

Numero documento
124
Estensione materiale
10 pp.
Luogo di redazione
Todi
Luogo di ricezione
Padova
Data di redazione
22 ottobre 1577
Note libere

Lettera autografa, spedita. In attergato, nota di Girolamo Lagomarsini con data cronica.