MssCol 603/Lettera 98

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro quarto
Regesto veloce

Commendone aggiorna sui tentativi degli eretici di arginare l’eccessiva divisione tra le «sette» e sul tentativo dei «trinitarii» di riunirsi in un «conciliabulo generale»; comunica inoltre l’invio di un legato polacco in Danimarca in occasione della morte di Federico II.

Numero documento
98
Estensione materiale
cc. 27v-28r
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Petricovia
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
28 febbraio 1565
Edizioni del documento

Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 78-80.

Regesto approfondito

«Gli heretici di questo Regno, vedendosi fra loro così divisi [et] per far prova se possono in qualche modo ridursi tutti sotto una setta et unirsi insieme contra i catholici, hieri et hoggi nelle case di tre principali heretici hanno fatto tre conventiculi di confessionisti, di sacramentarii et di trinitarii». Questi ultimi hanno deciso di non opporsi al mandato contro di loro: cercheranno prima di accordarsi con gli altri eretici. Commendone è stato informato da uno di loro, «il quale vacilla alquanto et suol venire da me», che la scorsa estate i «trinitarii» avevano deciso di tenere un «conciliabulo generale in Polonia» e che erano quindi giunti a Cracovia, dalla Trasilvania Giovanni Giorgio Biandrata, dalla Moravia Giampaolo Alciati della Motta, Pietro Statorio e Valentino Gentile, dalla Germania Bernardino Ochino. Gli editti di Parzow avevano però «interrotto questo loro dissegno» sicché «i sopradetti» avevano lasciato il Regno ad eccezione dell’Ochino, poi morto in Slesia.

Stanislao Hosius, vescovo di Varmia, ha avuto un’udienza pubblica con Sigismondo II Augusto: i due hanno discusso della Dietina provinciale di Prussia; Commendone spera possano trattare, in un’udienza privata, anche i «negotii che hora corrono».

Ha trattenuto la presente lettera fino al primo marzo, quando il re ha deciso di mandare un inviato in Danimarca, avendo appreso della morte di Federico II, re di Danimarca e Norvegia. Date le incertezze sulla successione, a causa delle rivendicazioni della casa di Lorena, degli zii e del fratello del re morto, nonché della guerra contro la Svezia, c’è l’urgenza di confermare la «confederazione» tra Polonia e Danimarca.

Ha appreso ora che gli eretici intendono tenere qui un «conciliabulo» entro la fine della Dieta.

«Cifra»

Il sovrano lamenta che i principali sostenitori del divorzio ora vi si oppongano; tra questi Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, e Filip Padniewski, vescovo di Cracovia, autori dell’istruzione sul divorzio data a Stanisław Karnkowski, inviato l’anno passato presso l’imperatore.

Jan Firlej, palatino di Lublino, Stanisław Myszkowski, castellano di Sandomiria, e Jan Tomicki, castellano di Gnesna, insieme ad altri, «s’affaticano hora di ridure tutte l’heresie alla confession augustana, et se non altro almeno di ridurle sotto questo nome per coprir con esso la diversità delle sette […]; questa mattina sono stati insieme lughamente in casa del palatino di Lublino».

Note libere

Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco. Nota a margine a c. 28r: «tenuta sin a dì primo».

Luoghi rilevanti
Cracovia
Parzow