MssCol 603/Lettera 161

Sottounità / Unità archivistica
NYPL, Ms. Div., MssCol 603, Registro sesto
Regesto veloce

Commendone riflette sulla convocazione al sinodo provinciale di Stanisław Słomowski, nuovo arcivescovo di Leopoli, non ancora confermato a Roma; aggiorna inoltre sulla questione della partenza della regina.

Numero documento
161
Estensione materiale
cc. 36v-38r
Destinatario
Borromeo, Carlo
Luogo di redazione
Heilsperg
Luogo di ricezione
Roma
Data di redazione
18 agosto 1565
Edizioni del documento

Pubblicata, in traduzione polacca, in Pamiętniki o dawnéj Polsce z czasóv Zygmunta Augusta, obejmujące listy Jana Franciszka Commendoni do Karola Borromeusza, coll. J. Albertrandi, II, Wilno, Drukiem Józefa Zawadzkiego, 1851, pp. 274-277.

Regesto approfondito

Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, ha indetto per il 14 ottobre il sinodo provinciale, invitandovi anche Stanisław Słomowski, nuovo arcivescovo di Leopoli, la cui nomina non è stata ancora confermata da Roma. Commendone si augura che a quella data la conferma sia giunta, ma fa comunque presente la «troppo pericolosa usanza che con la sola nominatione del re ciascuno gerat se in omnibus pro episcopo». D’altra parte occorre procedere con cautela, dato che già durante la nunziatura di Luigi Lippomano, vescovo di Verona, Jakub Uchański, allora vescovo di Kiev, non confermato e in sospetto d’eresia, aveva ottenuto «d’haver luogho et di dare il suo voto come gl’altri» nel sinodo. Commendone suggerisce perciò che a Roma si proceda quanto prima alla conferma o, se ciò non fosse possibile, si dia, con breve pontificio, «particolar facultà» al nuovo vescovo, sul quale vi sono notizie favorevoli, di partecipare con voto al sinodo. Ciò permetterebbe di ribadire le prerogative pontificie di conferma, che molti cercano «di torre per torre insieme la dependentia che gli altri vescovi hanno dal ponteficato massimo, cognoscendo che il principal legame che conserva questa dependenza et unione son le suddette confermationi de’ vescovi».

Commendone ha discusso con Stanislao Hosius, vescovo di Varmia, «del negotio de pluralitate et residentia», e invia in allegato la lettera che ha scritto a tal proposito insieme a Hosius.

 «Cifra»

Commendone fa quanto può affinché i senatori impediscano la partenza di Caterina d’Asburgo. È però necessario «far officii» con Massimiliano II e rendergli note le possibili conseguenze della partenza della regina, nell’attuale.

Segue trascrizione della lettera di Commendone e Hosius al cardinale Borromeo (in latino).

Note libere

Testo cifrato reso in chiaro dal copista cinquecentesco.