b. 62-I / Lettera 10

Regesto veloce

Graziani informa sull’alleanza tra senatori polacchi e lituani in vista della Dieta della Convocazione e si sofferma ulteriormente sugli equilibri in Lituania.

Numero documento
10
Estensione materiale
12 pp.
Destinatario
incerto
Destinatario probabile
Commendone, Giovanni Francesco
Luogo di redazione
Varsavia
Data di redazione
9 gennaio 1573
Regesto approfondito

Oggi sono giunti a Varsavia tutti i partecipanti alla Dieta della Convocazione. I nunzi della nobiltà insistono per stabilire al più presto il luogo e la data dell’elezione del re. Graziani ritiene che non si possa sperare molto da questa Dieta: non sembra infatti che la nobiltà di Polonia Minore, Rutenia e Sandomiria, abbia concesso altre facoltà ai propri rappresentanti, oltre a quella di stabilire tempo e luogo dell’elezione. Graziani allega una lettera di Andrzej Zborowski in merito.

Graziani ha intercettato e aperto alcune lettere di Vincenzo Dal Portico, nunzio pontificio in Polonia, le cui copie invia in allegato. Non si hanno ancora notizie di Olbracht Łaski, palatino di Siradia.

Secondo alcune missive esibite a Graziani, Dal Portico ha facoltà di trattare in Polonia per conto della Sede Apostolica.

Jan Leśniowski riferisce che i senatori polacchi, sperando di riprendere il controllo dell’elezione, si sarebbero alleati segretamente con i lituani, promettendo loro la restituzione della Volinia e della Podlasia e l’elezione di un «piasto lituano», forse Jan Chodkiewicz, gran maresciallo di Lituania. Tale intesa potrebbe essere la ragione dell’allontanamento dei lituani e di Chodkiewicz da Anna Jagellona. I nobili hanno intanto «odorata» questa alleanza, dubitano che i lituani diano il loro consenso all’elezione di un polacco o dell’arciduca Ernesto e perciò spingono affinché nella Dieta della Convocazione si decidano soltanto luogo e data dell’elezione. Quanto ai lituani, non parteciperanno alla Convocazione ma si limiteranno a inviare due loro rappresentanti, Eustachy Wołłowicz, castellano di Troki, e Pac Paweł, castellano di Vitebsk, con autorità limitate.

Mikołaj Krzysztof Radziwiłł, duca d’Olica, e Mikołaj Radziwiłł, palatino di Vilna, si sono accordati con Jan Chodkiewicz nonostante le rivalità che li dividono. Il duca d’Olica aspira infatti a sposare Anna Jagellona e a diventare nuovo re di Polonia, ma ammette la superiorità di Jan Chodkiewicz, il quale darebbe «tutti gl’officii et beni regi ad arbitrio suo», con la complicità del palatino di Vilna, che lo «lascia fare ogni cosa». Lo stesso Adam Konarski, vescovo di Posnania, sottolinea il ruolo assunto in Lituania da Chodkiewicz, che ha oscurato quello del vescovo di Vilna, Walerian Protaszewicz. Chodkiewicz afferma comunque di non riconoscere altro primate che Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna.

Sono giunte in Lituania notizie sulla cessazione in Francia dei disordini seguiti all’assassinio del Coligny.

Leśniowski crede che l’abate Cyrus, agente imperiale in Polonia, sia ancora a Vilna.

I ruteni e Jerzy Olelkowicz, duca di Sluzco, sostengono la candidatura al trono di Teodoro. Ivan IV ha già spostato alcune truppe ai confini del Regno e ha dichiarato suo figlio nuovo re di Polonia e ha diffuso una scrittura dove giustifica le sue «tyrannie», offre scuse a Chodkiewicz per non averlo nominato governatore di Livonia e ne ricerca il sostegno, promettendogli «entrate et governi».

Un lituano ha annunciato oggi al Senato l’imminente arrivo dei rappresentanti del suo paese, chiedendo che non venga presa alcuna decisione in loro assenza.

Nulla è stato deciso riguardo alla possibilità di ascoltare gli ambasciatori stranieri durante la Dieta della Convocazione, né sulla richiesta di destinare le entrate della Masovia al mantenimento di Anna Jagellona. A fronte dei problemi finanziari del Paese, resi più gravi dal rifiuto degli starosti di versare quanto dovuto alla Corona, Jan Firlej, palatino di Cracovia, ha proposto di elargire un piccolo dono agli inviati dell’Impero Ottomano e «de’ tartari» affinché convincano i loro signori ad attendere fino all’elezione di un nuovo re.

I nunzi della nobiltà si dicono intenzionati a «levar l’eletione di mano al Senato» e minacciano di eleggere da soli un re se non saranno indicati al più presto luogo e data dell’elezione.

Graziani raccomanda a Commendone di non partire da Suleova fino a quando non sarà stabilito se ascoltare gli ambasciatori stranieri nella Dieta della Convocazione.

Note libere

Lettera autografa; testo cifrato reso in chiaro dai ricercatori NSA. Allegati annunciati non presenti.

Luoghi rilevanti
Vilna