b. 62-I / Lettera 11

Regesto veloce

Graziani aggiorna sugli sviluppi della Dieta di Convocazione e sulla necessità, avanzata in quella sede, di fornire un sostegno economico ad Anna Jagellona.

Numero documento
11
Estensione materiale
18 pp.
Luogo di redazione
Varsavia
Luogo di ricezione
Suleova
Data di redazione
12 gennaio 1573
Regesto approfondito

«A li 10 gennaio, il sabato»

I nunzi della nobiltà, informati del prossimo arrivo dei rappresentanti della Lituania, hanno ribadito di avere commissione di restare in città per poco tempo. Attenderanno quindi gli inviati fino a lunedì, dopo di che minacciano di provvedere per proprio conto «alle cose loro».

Non è stata presa alcuna decisione né sull’invio di un contingente ai confini con l’Impero Ottomano per evitare incursioni dei turchi, né sulla possibilità di ascoltare gli ambasciatori stranieri durante la Dieta della Convocazione. Su quest’ultimo punto, i rappresentanti della Grande Polonia ritengono di dover essere ascoltati già in quest’assemblea secondo quanto stabilito a Kaski, mentre quelli della Polonia Minore mirano a presentare le loro istanze solo nella Dieta dell’elezione. Graziani ritiene che probabilmente sarà approvata questa seconda opzione perché condivisa anche da alcuni inviati della Grande Polonia.

In merito agli alloggi da riservare ai vari rappresentanti, Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, ha insistito sulla necessità di trovare una sistemazione per Commendone, atteso per domani. Jan Firlej, palatino di Cracovia, ritiene che gli vada inviato un messaggero per intimargli di fermarsi e di ripartire solo dopo che tutti si saranno radunati: come gli altri ambasciatori, dovrà raggiungere Varsavia solo dopo la convocazione ufficiale.

Molti senatori hanno consolato Piotr Zborowski, palatino di Sandomiria, perché i lituani hanno deciso di disertare la Dieta nonostante le rassicurazioni del palatino riguardo alla loro partecipazione alla Dieta della Convocazione. Per la loro assenza e per «l’alienazione» della nobiltà dal Senato, Graziani ritiene che la Dieta si concluderà con un nulla di fatto.

Graziani non è riuscito ad avere nuove informazioni da Stanisław Karnkowski, vescovo di Cuiavia, su Anna Jagellona; alla richiesta del vescovo su chi volesse come marito, l’Infanta ha rimesso la decisione a Dio, garantendo che non avrebbe scelto mai né «un eretico, né un tiranno, né un suddito».

Jan Leśniowski aggiorna Graziani sugli equilibri nella Dieta. Sebbene la sua autorità sia in declino, Jan Firlej, palatino di Cracovia, continua ad avere molto potere in Senato; inoltre non parteggia più per l’imperatore. Il palatino di Sandomiria ha accusato pubblicamente Olbracht Łaski, palatino di Siradia, di voler diventare re.

Jan Firlej e Franciszek Krasiński, vescovo di Cracovia, si sono alleati, il che sarà di gran danno al Regno.

«Domenica li 11»

Quanto riferito da Leśniowski e le speranze del vescovo di Cuiavia lasciano pensare che, con molta probabilità, Anna Jagellona diventerà regina. Graziani suggerisce quindi di scriverne a Roma prima che la notizia giunga a Vincenzo Dal Portico, nunzio pontificio in Polonia, per mostrare come Commendone, pur non essendo riuscito a scegliere il nuovo sovrano polacco, procurerà l’elezione dell’Infante, evitando così la salita al trono di un eretico. Dal Portico probabilmente non ha riferito ancora nulla a Roma sull’elezione perché non conosce l’orientamento del papa in merito. Graziani raccomanda di scriverne anche a Vienna, «et dar più pastura che si può, et anco scriver veramente quello che fosse loro servitio, perché alla fine a noi basta che sia l’uno de’ duo».

In un incontro con Piotr Myszkowski, vescovo di Plozca, questi ha riferito a Graziani che, nella sola Parigi, sono stati uccisi più di trentamila ugonotti. La notizia è stata accolta positivamente a Roma, dove si è svolta una processione in onore di «San Louis de’ franzesi». «Per il Regno s’attendeva tuttavia all’estirpazione»; frattanto Carlo IX dona i beni dei morti a coloro che li hanno ammazzati: il vescovo di Plozca ritiene quindi che tali disordini siano frutto di un preciso calcolo del sovrano. Graziani e Myszkowski hanno poi discusso della successione in Polonia: il secondo ha difeso la candidatura di Enrico di Valois, mentre il primo ha mostrato di desiderare un re più «vicino», alludendo all’arciduca Ernesto.

Il vescovo ritiene che se Dal Portico – attualmente a Pultovia – avesse raggiunto ora Varsavia, avrebbe soltanto causato «gran male»: sarebbe stato utile se, invece, fosse venuto in città prima dei senatori.

I nunzi «capitulari, che si congregorno qui» hanno intenzione di accusare l’arcivescovo in Senato di aver sottratto alcuni privilegi del clero dall’archivio di Gnesna. Crescono frattanto le tensioni tra i vescovi; molti accusano il vescovo di Cuiavia che «si pigli troppa autorità».

Secondo Graziani sarebbe bene occuparsi del sostentamento degli agenti dell’imperatore.

Antonio Latertiano partirà a breve per l’Italia, e ha incontrato oggi il nunzio pontificio; Graziani ritiene che il motivo dell’incontro sia il recupero di beni e capitali nel Regno di Napoli appartenuti alla regina Bona Sforza.

Secondo quanto appreso dagli agenti imperiali in Polonia, circolano scritti che diffamano la Francia ed Enrico di Valois.

Non ci sono nuove sull’arrivo di Olbracht Łaski a Varsavia: Graziani ritiene che non verrà certo per «accordarsi» con la nobiltà, contraria alla Dieta.

Riguardo alla Dieta dell’elezione, si propone che tutti i nobili di uno stesso palatinato si riuniscano insieme giurando di non votare un personaggio diverso da quello deciso collegialmente. Alcuni propongono che abbia luogo in campagna.

Graziani propone di scrivere a Roma per far sì che Alessandro Avogadro, referendario pontificio, avverta Gregorio XIII che il nunzio tratta senza coinvolgere Commendone e tenta di influenzare l’imperatore insieme a Johann Cyrus, agente imperiale in Polonia.

Non è stata presa alcuna decisione riguardo all’invio di un messo a Commendone.

«A li 12, lunedì»

Oggi in Senato Nikodem Lekiński, castellano di Nakielski, ha denunciato le difficoltà economiche in cui versa Anna Jagellona, costretta a chiedere crediti a importanti signori del Regno. Verranno quindi convocati gli starosti della Masovia per ordinare loro di versare quanto dovuto alla Corona. Si dice che il Senato attenda l’arrivo dei rappresentanti lituani per trattare i «negotii pubblici».

Graziani inoltra una lettera di Andrej Zborowski.

Note libere

La lettera autografa, probabilmente spedita, si compone di tre parti redatte in giorni successivi. Testo cifrato reso in chiaro dai ricercatori NSA; allegato annunciato non presente.

Luoghi rilevanti
Kaski
Pultovia