b. 62-I / Lettera 28

Regesto veloce

Graziani riporta le discussioni sulla scelta del re in corso nei palatinati, soffermandosi in particolare sulle ipotesi per un candidato polacco.

Tipologia
it
Numero documento
28
Estensione materiale
9 pp.
Luogo di redazione
Varsavia
Data di redazione
6 maggio 1573
Regesto approfondito

Nelle riunioni svoltesi oggi Enrico di Valois si conferma il favorito; ma si è discusso molto anche di un possibile candidato polacco. Sono stati indicati sei possibili «piasti» [candidati polacchi all’elezione]: Mikołaj Mielecki, palatino di Podolia, Jan Krotoski, palatino di Inovladislavia, Piotr Zborowski, palatino di Sandomiria, Mikołaj Radziwiłł, palatino di Vilna, Jan Chodkiewicz, e Jan Tomicki, castellano di Danzica. Solo i primi due hanno qualche possibilità di essere eletti, mentre gli altri quattro sono stati nominati solo per ritardare la nomina del duca di Valois. Graziani riferisce, in particolare, il discorso di Andrzej Opaliński, maresciallo della corte, il quale, contrario all’ipotesi di un candidato polacco, ha sottolineato tra l’altro che, a fronte delle difficoltà economiche del Regno, sarebbe bene eleggere un re che «con le ricchezze proprie lo sollevasse». Ne è nata un’accesa discussione; alcuni hanno protestato perché Olbracht Łaski, palatino di Siradia, non è stato nominato tra gli eventuali candidati.

Coloro che sostengono il duca di Valois premono per far sì che nei palatinati si prenda nota di tutti quelli che parteggiano per il francese.

«Li canonici di Cracovia […] hanno parlato in conformità del vescovo, cioè proposto il principe Ernesto, et dopo lui assentito a Francia». Nella stessa congregazione alcuni inviati del palatinato di Sandomiria hanno chiesto di definire anzitutto le paghe dei soldati di Podolia e di ordinare lo stanziamento di truppe ai confini. Hanno inoltre sollecitato a mandare un inviato al duca di Prussia a portare scuse per non aver dato «il loco che ha chiesto».

In Senato si è discusso nuovamente se consentire al duca di Sluzco di partecipare all’assemblea.

La moglie del palatino di Plozca, fuggita per dissidi col marito e rifugiatasi presso il genero, è ora segregata a casa. Graziani ritiene che dalla vicenda potrebbe nascere un «disturbo notabile».

Note libere

Lettera autografa, spedita.