b. 62-I / Lettera 71

Regesto veloce

Graziani aggiorna sullo scambio con Jan Chodkiewicz, gran maresciallo di Lituania, riguardo alla condizione del granducato lituano.

Numero documento
71
Estensione materiale
4 pp.
Destinatario
Gallio, Tolomeo
Luogo di redazione
Cracovia
Data di redazione
29 novembre 1573
Regesto approfondito

Jan Chodkiewicz, gran maresciallo di Lituania, si è detto disponibile ad accettare la richiesta di Graziani di unirsi alla corte del re sebbene ciò comporti un notevole dispendio di risorse. Se il sovrano «abbraccerà le cose di Lithuania», è inoltre disposto a «far Sua Maestà signore hereditario di Lithuania». Si sancirà così definitivamente il risultato dell’elezione, «perché quando sia dichiarato hereditario signore di Litthuania, i polacchi o saranno astretti di fare essi ancora il medesimo decreto, ovvero l’essere granduca di Litthuania sarà grado prossimo et certo al Regno di Polonia, com’è stato a tutti i re passati da Jagellone in qua». Chodkiewicz ha acconsentito che Graziani ne parli con Enrico di Valois.

Gli eretici sono ora favorevoli al matrimonio tra il re e Anna Jagellona perché non consentirà al re di avere eredi. Essi progettano anche di indire nuove elezioni e di promuovere un loro candidato con il sostegno dei turchi. Chodkiewicz, nonostante apprezzi l’Infanta, mostra preferire un matrimonio in grado di generare prole, per dare modo al nuovo sovrano di radicarsi nel Regno.

Graziani ha esortato Chodkiewicz a raggiungere Enrico di Valois in Posnania. Il gran maresciallo è sembrato titubante, ma si è impegnato comunque a incontrare il sovrano il prima possibile. Ha poi chiesto a Graziani di andare incontro al nuovo re non appena avesse ricevuto la notizia del suo arrivo per evitare che sia influenzato da altri.

Questa mattina nel Consiglio dei senatori Jan Firlej, palatino di Cracovia, ha sostenuto la necessità di inviare in ogni provincia giudici che abbiano facoltà di emettere sentenze inappellabili per rafforzare l’autorità del sovrano. Chodkiewicz ritiene si tratti di un progetto degli eretici per sottrarre l’amministrazione della giustizia al re e la giurisdizione ecclesiastica al clero. Graziani ha replicato che non solo Commendone è al corrente del piano, ma ha già avvertito Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, Stanisław Karnkowski, vescovo di Cuiavia, e altri senatori, aggiungendo che questo progetto provocherebbe «un’alteratione notabile del governo, levaria gran potestà al re et la mandaria negl’heretici, et priveria la giurisdittione ecclesiastica et perturberia grandemente tutto lo stato di questa Repubblica».

A Chodkiewicz, che ha nuovamente deplorato le trame contro di lui del vescovo Jean de Monluc, già inviato francese in Polonia, Graziani ha infine risposto che il re saprà apprezzare quanto fatto da lui in suo favore. «Si vede che questo Monluc è andato a cammino di sminuir la gratia di catholici et aiutar gl’heretici», conclude Graziani.

Note libere

Lettera autografa. Nell’ultima carta il testo è barrato da un tratto di penna trasversale. In attergato: «29 novembre, Cracovia al cardinale di Como, cifra».