b. 62-I / Lettera 87
- Sottounità / Unità archivistica
- KU, KSRL, Graziani-Commendone Coll., Separate Letters, Ms. 62-I
- Regesto veloce
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Graziani informa sulle tensioni nate intorno alla scelta dei rappresentanti polacchi che verranno inviati in Francia; riferisce inoltre il suo colloquio con l’inviato francese in Polonia Guy de Saint Gelais, signore di Lansac.
- Tipologia
- it lettera sciolta, parzialmente in cifra
- Numero documento
- 87
- Estensione materiale
- 7 pp.
- Mittente
- Graziani, Antonio Maria <1537-1611>
- Destinatario
- Commendone, Giovanni Francesco
- Regesto approfondito
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Graziani riferisce l’intenzione di Hieronim Rozdrażewski, Olbracht Łaski, palatino di Siradia, e Guy de Saint Gelais, signore di Lansac, inviato francese in Polonia, di far visita a Commendone. È perciò opportuno che quest’ultimo resti ancora qualche giorno dove si trova [probabilmente a Błonie].
Adam Konarski, vescovo di Posnania, Mikołaj Mielecki, palatino di Podolia, Mikołaj Tomicki e il padre, castellano di Gnesna, non intendono partecipare alla delegazione in Francia che porterà a Enrico di Valois la notizia dell’elezione. In particolare, il palatino di Podolia ha dichiarato che accetterà solo se lo farà anche Mikołaj Tomickientre Jan Tomicki va dicendo che, una volta in Francia, farà di tutto per «mettere in grazia del re gli evangelici et in disgrazia i papisti». Frattanto Lansac preme affinché il palatino di Podolia sia inviato in Francia, così «lo guadagnarebbono», tenendolo inoltre lontano dalla Polonia. Intorno alla missione i contrasti si moltiplicano.
Quanto alla «mala satisfattione» dei lituani per non aver ricevuto contributi finanziari, Lansac ha comunicato d’aver versato loro circa quarantamila fiorini a tale fine. Ha poi riferito di non essere intervenuto nel giuramento imposto dagli eretici, per evitare di sovvertire l’elezione.
Lansac intende consegnare a Commendone, «conosciuto et accarezzato come servitore di Este», una lettera per quest’ultimo nella quale comunica l’esito dell’elezione e sottolinea l’impegno di Commendone per la nomina di Enrico di Valois.
È falsa la voce secondo cui il nuovo re sarebbe stato preso prigioniero: secondo quanto riferito da Lansac, attende invece l’esito dell’elezione prima di attaccare La Rochelle.
Graziani ha comunicato a Jan Leśniowski che «Commendone ha disegno nel sigillo» [il riferimento è probabilmente alle cariche di cancelliere e vicecancelliere]. Da Leśniowski ha invece appreso che Selim II considera «piasti», quindi candidati polacchi all’elezione, Jakub Uchański, arcivescovo di Gnesna, Jan Firlej, palatino di Cracovia, e Jerzy Jazłowiecki, palatino di Rossia. Da questa notizia è nato uno scontro in Senato tra il palatino e l’arcivescovo, che si sono accusati reciprocamente di avere relazioni con il sultano.
Graziani lamenta di non riuscire a trovare personale adeguato per la sua casa.
- Note libere
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Lettera autografa, priva di firma con tracce di piegatura. Testo cifrato reso in chiaro dai ricercatori NSA. Mittente non specificato, identificato sulla base del codice cifrato utilizzato. Data probabile: intorno al 18 maggio 1573.