«Cifra»

Onde evitare contrasti sul cerimoniale da tenere nel corso della Dieta, Commendone ha visitato a Lovitz l’arcivescovo di Gnesna, primate di Polonia, il quale si è dichiarato disponibile a concedergli il diritto di portare la croce alla futura Dieta che si terrà a Varsavia. Commendone tuttavia non si fida di lui. Nel corso di una riunione dei vescovi e dei deputati dei capitoli convocati nella propria abitazione, Commendone ha parlato a lungo con loro sulla confederazione e sull’elezione del nuovo re, esortandoli a essere uniti contro gli eretici.   Nonostante le promesse degli ecclesiastici, «la verità è che non ne sono pur due che siano veri amici insieme». Commendone riferisce poi di aver saputo che il palatino di Sandomiria si è lamentato con i senatori per la presenza del legato papale nel Regno, il quale avrebbe condizionato l’esito dell’elezione. Quanto agli ambasciatori cesarei, che Commendone ha incontrato a Varsavia, essi gli hanno riferito che il negoziato appare ormai compromesso: all’avversione della nobiltà per la casa d’Austria e all’ascesa di altri candidati, si aggiunge la prigionia dell’abate Johannes Cyrus, al quale sono state confiscate due casse di documenti compromettenti, riguardanti sia le trattative per l’elezione del nuovo sovrano sia i compiti svolti come ambasciatore presso il precedente re. Commendone comunica infine che lo zar di Russia sembra godere di notevole favore, al pari del re di Svezia, assai gradito agli eretici; Enrico di Valois ha più seguito in Polonia, mentre i lituani sono schierati per Ernesto d’Asburgo.