«Cifra»

Commendone racconta che, proprio quando si era sul punto di sciogliere la Dieta senza elezione, è arrivata la delegazione lituana, con la quale sarà forse possibile giungere alla nomina del sovrano. Nel corso di un incontro con Commendone, Jan Chodkiewicz, gran maresciallo di Lituania, si è lamentato del comportamento dell’imperatore, tanto da affermare che, qualora la candidatura asburgica fallisse, egli sosterrà il partito francese. Altrettanto influente è il palatino di Vilna, eretico, il quale pare ben disposto verso Commendone e pronto a sostenere la linea di Chodkiewicz. L’arrivo dei lituani, spiega Commendone, ha stroncato le possibilità di eleggere al trono un candidato polacco, in particolare Stanisław Szafraniec o il palatino di Podolia. Commendone, inoltre, ha esortato Chodkiewicz a opporsi al testo della confederazione di Varsavia, che gli eretici vorrebbero sottoporre alla Dieta prima di eleggere il re. Con questo stratagemma essi sperano di indurre una parte della nobiltà a lasciare Varsavia in anticipo, per ovviare agli ingenti costi derivanti da una prolungata permanenza alla Dieta.

Commendone riferisce infine che i lituani, compreso il palatino di Vilna e altri signori eretici, «non sono in modo alcuno per consentire a questa confederatione», e che essi non intendono appoggiare alcun candidato né polacco né lituano, cattolico o eretico. Commendone racconta infine della visita degli ambasciatori cesarei, i quali hanno chiesto il suo aiuto per cercare di superare l’opposizione di alcuni signori al candidato imperiale.